Cinque Paesi Che Hanno Abbandonato Le Loro Forze Militari

Cinque Paesi Che Hanno Abbandonato Le Loro Forze Militari

Ciao, Oggi ti parlerò di un tema molto importante: le spese militari. La storia ci insegna che la guerra porta distruzione e miseria, come disse il generale William Tecumseh Sherman, definendola “inferno”. È impressionante pensare che nel solo XX secolo, tra 136,5 e 148,5 milioni di persone siano diventate vittime della guerra.

Ma non è solo una questione umana, guarda un po’ anche l’aspetto economico. Basti pensare che solo gli Stati Uniti hanno speso oltre 4 trilioni di dollari per le guerre in Iraq, Afghanistan e Pakistan, mentre le spese militari mondiali nel 2024 potrebbero raggiungere quasi 2,2 trilioni di dollari.

Eppure, nonostante questi costi esorbitanti, la maggior parte dei governi considera le spese per la difesa una necessità. Ci sono però alcuni paesi “ribelli” che hanno scelto di eliminare le loro forze armate. In questo articolo, esploreremo come e perché hanno preso questa decisione e quale tipo di difesa (se c’è) hanno adottato al posto di un’esercito a tutti gli effetti.

Il primo paese di cui parleremo è uno dei più recenti ad aver eliminato le sue forze armate. Tieniti pronto, perché potrebbe non essere più lungo sulla lista se il presidente attuale avrà successo nei suoi piani. Continua a leggere per scoprire il perché.

Haiti

  Quando il nome stesso della tua nazione grida "Sono piccolo!

Cara/o Spettatrice/e, Haiti ha la sfortunata distinzione di essere il paese più povero dell’emisfero occidentale, una condizione che ha mantenuto ben prima che un terremoto di magnitudo 7.0 devastasse la nazione nel gennaio 2024. Le ragioni di questa povertà sono complesse e varie, ma la storia di instabilità politica di Haiti ha sicuramente giocato un ruolo nei suoi attuali disagi, e questa instabilità spesso coinvolgeva le forze armate.

Ad esempio, meno di un anno dopo l’elezione del presidente Jean-Bertrand Aristide il 16 dicembre 1990, il suo governo fu rovesciato da un colpo di stato militare. Haiti ha subito il governo militare improvvisato fino al 1994, quando l’ONU è intervenuta e ha rovesciato con forza la leadership di Haiti. Dopo che Aristide è stato reintegrato come presidente, si è affrettato a sciogliere le forze armate di Haiti prima che potessero causare ulteriori problemi. Oggi, Haiti dipende pesantemente dalle forze dell’ONU per la sicurezza, anche se nel 2024 il presidente Michel Martelly ha annunciato la sua intenzione di ristabilire un nuovo esercito per rimpiazzare le truppe dell’ONU.

A differenza di Haiti, il prossimo candidato nella nostra lista non ha intenzione di riportare indietro il suo esercito e, grazie alla sua forza di polizia, probabilmente non ne avrà bisogno.

La bellissima e variata Costa Rica: una destinazione imperdibile per gli amanti della natura e dell’avventura

Ti trovi in Costa Rica, la terra del “pura vida”, dove la vita è pura e autentica. Qui, nel 1948, dopo un periodo di agitazione politica, è scoppiata una guerra civile che ha portato a 2.000 vittime in 44 giorni. Questo ha portato il nuovo governo a redigere una costituzione che garantisse libere ed aperte elezioni, ma che abrogasse anche le forze armate.

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Costa Rica è un paese senza esercito, ma non per questo è indifeso. Infatti, sta progettando di spendere quasi 300 milioni per la sua forza di polizia, armata con armi di livello militare, e una guardia costiera. Inoltre, il bilancio della difesa è cresciuto fino a diventare più di tre volte superiore a quello del Nicaragua, il che non è passato inosservato dalle nazioni confinanti, specialmente dal Nicaragua con cui vi sono dispute territoriali.

E mentre ti trovi qui, immerso nella tranquilla e rilassata atmosfera della “pura vida”, ti rendi conto di quanto possa essere sorprendente vivere in un paese senza esercito. Costa Rica ha dimostrato che è possibile vivere in armonia senza la presenza di un esercito, concentrando le risorse su altre priorità, come la sicurezza interna e la cooperazione internazionale.

L’eliminazione dell’esercito non ha indebolito Costa Rica, ma ha reso più evidente il suo impegno per la pace e la stabilità, diventando un esempio di come uno Stato possa prosperare senza ricorrere alla forza militare.

La Repubblica di Mauritius

Benvenuto nel meraviglioso mondo di Mauritius, una piccola isola situata a est di Madagascar, dove la realtà sfida le convenzioni. Qui, infatti, non troverai un esercito regolare, nonostante la presenza di oltre un milione di abitanti e una delle economie più solide dell’Africa.

Dal momento della sua indipendenza dalla Gran Bretagna nel lontano 1968, Mauritius non ha mai ritenuto necessario sviluppare una difesa nazionale. Forse l’isola ha avuto abbastanza guerre quando francesi e britannici si sono battuti per il suo possesso all’inizio del XIX secolo, o successivamente, quando ha servito come base navale e aerea per la Gran Bretagna durante la Seconda Guerra Mondiale.

Oggi, Mauritius spende solo lo 0,3 percento del suo prodotto interno lordo per la difesa, che comprende una forza di polizia, la Special Mobile Force (SMF) e la Guardia Costiera Nazionale. Complessivamente, 10.115 persone lavorano per queste agenzie.

Queste organizzazioni sono incaricate di gestire tutto, dall’ordine pubblico alle missioni di ricerca e soccorso, anche se non sono attrezzate per gestire la difesa nazionale. Del resto, Mauritius ha evidenti stretti legami con altre nazioni: il paese riceve addestramento contro il terrorismo dagli Stati Uniti e la sua guardia costiera lavora a stretto contatto con la Marina Indiana, dimostrando che se il tuo paese non ha un esercito, è utile avere alleati che ne hanno uno.

Insomma, Mauritius dimostra che non è necessario avere un esercito regolare per essere al sicuro, ma è importante avere relazioni solide con altre nazioni. Questa nazione isolana ci insegna che la cooperazione e la diplomazia possono essere efficaci alternative alla difesa militare tradizionale.

Panama

Nel lontano 1903, Panama ha stipulato un trattato con gli Stati Uniti che avrebbe permesso loro di costruire, gestire e difendere un tratto di terra che sarebbe diventato il Canale di Panama. Nel 1999, Panama ha finalmente preso il controllo della manutenzione e del funzionamento del canale, ma non prima di aver affrontato quasi un secolo di agitazione politica che avrebbe alla fine portato allo scioglimento del suo esercito.

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Ti ritrovi immerso nella storia di un paese che ha dovuto fare i conti con un esercito non controllato a partire dal 1968, quando ha destituito il presidente democraticamente eletto, il Dr. Arnulfo Arias Madrid, per la terza e ultima volta prima di prendere il potere. L’esercito avrebbe svolto un ruolo di primo piano nel governo di Panama negli anni ’80, quando il generale Manuel Noriega è salito al potere. Gli Stati Uniti hanno inizialmente sostenuto Noriega, ma con la diffusione della corruzione, del traffico di droga e delle manipolazioni elettorali, le tensioni tra i due paesi sono aumentate.

Nel 1989, gli Stati Uniti hanno invaso Panama, rovesciando Noriega e introducendo elezioni democratiche. Grazie alla profonda diffidenza che i panamensi nutrivano nei confronti dell’esercito, il governo ha adottato un emendamento costituzionale che ha sciolto le forze armate nel 1994. Nonostante un rapporto notevolmente migliorato, Panama ha rifiutato di permettere agli Stati Uniti di stabilire una base militare per combattere il traffico di droga all’interno dei suoi confini. Dopotutto, se non ti fidi del tuo esercito, è probabile che non ti fiderai neanche di quello di un altro paese.

Quando il nome stesso della tua nazione grida “Sono piccolo!”, forse è meglio affidare la tua difesa a un alleato molto più grande, ed è esattamente ciò che il prossimo paese della nostra lista ha deciso di fare.

Stati Federati della Micronesia

Ah, Micronesia, un luogo che ha vissuto tragiche battaglie durante la Seconda Guerra Mondiale e che ancora oggi porta i segni di quel terribile periodo. La presenza di relitti giapponesi e americani sul fondo marino rappresenta non solo una testimonianza storica, ma anche una preoccupazione ambientale a causa del petrolio contenuto in quei mezzi. Immagina la complessità di gestire una situazione del genere, bilanciando la conservazione del patrimonio storico con la tutela dell’ambiente marino.

Dopo la guerra, Micronesia è entrata a far parte del Territorio Affidato delle Nazioni Unite nelle Isole del Pacifico, un capitolo importante della sua storia legato agli Stati Uniti. Una collaborazione che ha influenzato profondamente il futuro del paese e ha reso la spesa militare non una priorità quando finalmente ha ottenuto l’indipendenza nel 1979. Che tuffo nella storia travagliata di Micronesia, un popolo che ha dovuto affrontare sfide e cambiamenti radicali nel corso dei decenni.

E poi c’è questo “Compact of Free Association” del 1986, un accordo che ha legato Micronesia agli Stati Uniti in modo quasi indissolubile. È come un intreccio di destini, con vantaggi ma anche dipendenze, una situazione che ha reso la difesa del paese responsabilità degli Stati Uniti. E non è tutto: i cittadini di Micronesia possono lavorare negli Stati Uniti senza visto, e viceversa. È un rapporto particolare, che porta con sé una serie di implicazioni sociali, economiche e strategiche.

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E sai una cosa? I micronesiani possono arruolarsi nelle forze armate americane. È un elemento che rende ancora più intricato il legame tra i due paesi, perché porta Micronesia a essere coinvolta direttamente nelle dinamiche militari degli Stati Uniti. È come se, nonostante la distanza geografica, ci fosse un filo invisibile che li lega in modi inaspettati e profondi. La storia di Micronesia è un tassello affascinante della complessa trama delle relazioni internazionali.

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Ciao! Oggi ti parlerò di come e perché è stato inventato il concetto di guerra. La guerra è un fenomeno antico che ha avuto un impatto significativo sulla storia dell’umanità. È interessante notare che le prime guerre non erano sempre combattute con armi letali; spesso coinvolgevano conflitti territoriali o risorse limitate.

Sembra che la guerra sia stata inventata quando gli esseri umani hanno iniziato a organizzarsi in società complesse. Con l’aumento della popolazione e la competizione per le risorse limitate, le comunità hanno iniziato a scontrarsi per difendere i propri interessi. Questo ha portato alla formazione di eserciti e all’adozione di strategie militari.

Le regole della guerra sono state sviluppate nel corso del tempo per cercare di limitare il più possibile il danno e il dolore inflitti durante i conflitti armati. Tuttavia, è triste notare che spesso queste regole vengono ignorate o violate, portando a situazioni di grave sofferenza umana.

Parlando di tecnologie militari, ce ne sono alcune che hanno cambiato il corso della storia. Ad esempio, l’invenzione della polvere da sparo ha rivoluzionato il modo in cui le guerre venivano combattute, portando alla diffusione delle armi da fuoco. Anche le armi biologiche hanno avuto un impatto significativo sulle tattiche di guerra, suscitando preoccupazioni per la sicurezza globale.

Passando ai paesi senza esercito, possiamo considerarli come esempi di una prospettiva diversa sul concetto di difesa nazionale. Questi paesi hanno adottato politiche di neutralità e si sono concentrati su altre forme di sicurezza e sviluppo, dimostrando che la difesa non deve necessariamente significare armi e conflitti.

Infine, è importante riflettere sul costo umano ed economico della guerra. Milioni di vite vengono sacrificate durante i conflitti armati, e le risorse utilizzate potrebbero essere investite in modo molto più costruttivo per migliorare la vita delle persone in tutto il mondo.

Quindi, la guerra può essere considerata una conseguenza tragica della natura umana, ma forse è anche un’opportunità per riflettere su come possiamo lavorare insieme per costruire un futuro di pace e prosperità per tutti.