Qual è la strategia educativa giapponese per affrontare le liti tra bambini? Forse è meglio non intervenire.

Ti trovi immerso nella società giapponese, una realtà dai tratti affascinanti e particolari, dove persino l’approccio pedagogico nelle scuole rispecchia il modo unico di concepire la vita e le relazioni umane. Qui, gli adulti adottano una strategia denominata mimamoru, un termine che nasce dalla fusione delle parole giapponesi “mi”, che significa guardare, e “mamoru”, che significa guardia o protezione. Questo approccio implica che gli adulti osservino, senza intervenire, quando due bambini litigano, lasciando loro la responsabilità di gestire il proprio disaccordo.

Può sembrare un atteggiamento permissivo, ma in realtà riflette una profonda fiducia nell’innata bontà e capacità di apprendimento dei bambini attraverso le interazioni sociali quotidiane. Gli educatori e insegnanti giapponesi adottano questa pratica in linea con le convenzioni sociali del Paese, dove si dà importanza all’autonomia e alla responsabilità individuale sin dalla prima infanzia.

Addentrandoti nel tessuto di questa cultura, trovi che il mimamoru implica tre principali caratteristiche: in caso di pericolo o danno fisico, l’intervento degli adulti è necessario, ma deve essere temporaneo e minimo; nelle liti tra bambini, gli adulti non intervengono, lasciando che siano loro a risolvere il problema; una volta che i bambini sembrano aver gestito il loro disaccordo, non devono avere il supporto di un adulto.

Tutto ciò sembra un’invocazione alla fiducia nella maturità e nel buon senso dei bambini, lasciandoli liberi di esplorare e di imparare dagli errori. Eppure, è chiaro che l’approccio mimamoru non significa ignorare la sicurezza dei bambini, e gli adulti sono tuttavia tenuti a intervenire quando questa è compromessa.

In questa società in cui la tradizione e l’innovazione si intrecciano in modo sorprendente, è interessante notare come questa pratica rifletta il costante equilibrio tra l’antico rispetto per le convenzioni sociali e l’apertura alla crescita e all’evoluzione individuale.

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Immagina di trovarti nella scuola giapponese, dove i bambini vengono educati secondo un’approccio chiamato “Mimamoru”, che si traduce come “osservare attentamente”. Qui, gli educatori tendono a non intervenire nei combattimenti fisici tra i bambini, lasciando che siano i piccoli stessi a risolvere le proprie dispute. Ti rendi conto di quanto sia interessante e insolito questo approccio?

Hai mai pensato che forse potremmo imparare qualcosa da questa pratica?

Immagina un mondo in cui ci fosse meno intervento, dove gli individui avessero la possibilità di risolvere i propri conflitti con le proprie risorse, senza essere continuamente sorvegliati e corretti dall’esterno. Forse potremmo assistere a una maggiore crescita personale, a una maggiore consapevolezza delle proprie azioni e conseguenze.

Pensaci: se tu fossi libero di risolvere i tuoi problemi senza l’interferenza di altri, potresti scoprire nuove capacità, nuove risorse, un senso di responsabilità ampliato. Un mondo in cui l’autonomia individuale è valorizzata potrebbe portare a una società più consapevole e responsabile.

Questo approccio non implica abbandono o indifferenza, ma piuttosto fiducia nelle capacità degli individui di trovare soluzioni. Forse potremmo prendere spunto da questa pratica e sperimentarla in altri contesti, per vedere se può portare ad una maggiore autodeterminazione e crescita personale.

Immagina un mondo in cui ognuno è incoraggiato a risolvere i propri conflitti in modo costruttivo, a comunicare in modo efficace e a sviluppare una maggiore consapevolezza di sé e degli altri. Forse val la pena dare una chance a questo approccio anche altrove.