Sorgente di particelle, Tubo di rame e Klystrons

Sorgente di particelle, tubo di rame e klystroni

Sorgente di particelle

Sorgente di particelle, Tubo di rame e Klystrons

Ciao! Oggi ti parlerò del sorgente di particelle, che fornisce le particelle da accelerare. Si tratta di elettroni, protoni, positroni (la prima particella di antimateria, come un elettrone ma con carica positiva), ioni e nuclei di atomi pesanti come l’oro.

Immagina una sorta di “pistola” che rilascia le particelle: a SLAC, per esempio, c’è un “cannone” di elettroni che utilizza un raggio laser per staccare gli elettroni dalla superficie di un semiconduttore. Una sorta di “sparaparticelle” intelligente, non trovi?

Ma non è tutto qui! Posso dirti che a SLAC è possibile creare positroni sparando un fascio di elettroni contro il tungsteno. Durante la collisione, vengono generate coppie elettrone-positrone. E sai qual è la parte ancora più interessante? I positroni possono essere accelerati invertendo le direzioni dei campi elettrici e magnetici all’interno dell’acceleratore. È come se cambiassero marcia all’improvviso!

Adesso che hai imparato qualcosa di nuovo sulla straordinaria tecnologia dell’acceleratore di particelle, ti immagini cosa sia possibile realizzare con tanta energia a disposizione? La scienza e la tecnologia non smettono mai di stupirci!

Tubo in rame

Ma è proprio grazie a queste grandi imprese che l'umanità avanza nel suo cammino verso la

Ti parlerò di un elemento fondamentale degli acceleratori di particelle: il tubo di rame. Si tratta di una struttura essenziale, che contiene un forte vuoto attraverso il quale le particelle viaggiano. Il rame è un materiale scelto con cura in quanto è in grado di condurre l’elettricità e il magnetismo in maniera eccellente. Questo spiega perché il tubo di rame utilizzato presso il linac di SLAC è costituito da oltre 80.000 cilindri di rame saldati insieme per più di 3,2 km!

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Il tubo di rame è composto da una serie di celle chiamate cavità, la cui disposizione è studiata per corrispondere alla lunghezza d’onda delle microonde. Questo permette ai campi elettrici e magnetici di ripetere il loro pattern ogni tre cavità. Le particelle, sia elettroni che positroni, attraversano le cavità in piccoli gruppi, i cosiddetti “bunches”. L’arrivo di ciascun gruppo è sincronizzato in modo che possa ricevere una spinta dall’azione del campo elettrico.

Tutto questo non fa che confermare quanto la scienza sia affascinante, portandoci a esplorare l’infinitamente piccolo con strumenti di grandissima complessità. E immagina quanti sforzi siano stati necessari per realizzare e gestire un acceleratore del genere! Ma è proprio grazie a queste grandi imprese che l’umanità avanza nel suo cammino verso la conoscenza.

Klystron

Ciao! Oggi voglio spiegarti qualcosa di veramente interessante: i klystron. Sono dispositivi che producono microonde, ma non quelle del forno a microonde in cucina, no no, queste sono un milione di volte più potenti! Sai, funzionano grazie a un piccolo “cannone” che spara elettroni. Questi elettroni attraversano il klystron e vengono regolati nella loro velocità. E mentre cambiano velocità, emettono radiazioni sotto forma di microonde! Fantastico, vero?

Ma le onde non si possono fermare lì, no. Devono essere condotte ai loro destinatari, e per farlo si usano dei “waveguides” come delle strade super efficienti, fatte di rame. In pratica, hanno il compito di trasportare le onde senza farle perdere intensità. E sai qual è un dettaglio davvero affascinante? Tutto questo traffico di onde avviene in un ambiente ad alto vuoto, perché le onde viaggiano meglio in queste condizioni.

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Ecco come funziona il meraviglioso mondo dei klystron, veri e propri artigiani delle microonde! Che emozione!