Come Frank Lloyd Wright ha lavorato nella sua carriera di architetto e designer di fama mondiale

Come Frank Lloyd Wright ha lavorato nella sua carriera di architetto e designer di fama mondiale

Oggi parleremo di Frank Lloyd Wright, un illustre architetto la cui vita è stata permeata da una varietà di interessi e passioni.

Immagina di essere immerso nella vivace e mutevole personalità di Wright, sempre pronto a conquistare potenziali clienti o rimproverarli quando non si attenevano alla sua visione esigente. Era un visionario ambizioso, un pioniere rivoluzionario che ha plasmato l’architettura americana nel XX secolo.

Ma Wright non era solo un capitano dell’architettura, non era solo un nome su alcuni segnaposto storici fuori da case invecchiate ma incantevoli; Wright era un uomo. Aveva storie d’amore, hobby, cattive abitudini e qualità preziose.

Ad esempio, Wright amava moltissimo le stampe giapponesi. L’arte serena ed estetica influenzava la sua pratica di infondere architettura con la bellezza naturale dei dintorni, e spesso riusciva a fondere completamente le due cose attraverso la sua precisa scelta di location ed elementi di design. La sua grande collezione di opere d’arte provenienti dall’Est includeva schermi d’oro, dipinti cinesi, tappeti antichi e ricami, xilografie, ceramiche, bronzi e sculture.

Wright era anche un appassionato di auto veloci; fu uno dei primi a possedere un’auto nel suo quartiere di Oak Park, vicino a Chicago, dove visse e lavorò per molti anni. La sua Stoddard Dayton customizzata a quattro cilindri rombava per le strade della città, guadagnandogli parecchie multe.

È sul suo stile di vita alla moda e sui costosi hobby come questi che Wright sperperava sempre i suoi soldi e trattava con vari creditori e mecenati. Rinviava il pagamento delle bollette e degli stipendi, rifinanziava i mutui, strappava fondi extra dai clienti, dagli amici e dai benefattori, e i suoi progetti sembravano sempre finire fuori budget.

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Ma sembrava sempre riuscire a riconquistare il successo con i suoi progetti. L’architettura di Wright era soprattutto organica, sintonizzata sulla natura circostante, fosse essa tranquilla o ribelle. Guardare uno dei suoi edifici dall’angolo della strada è impressionante per la sua bellezza e forma, ma entrando ti rendi conto che lui era il vero padrone degli spazi interni, fino all’ultima sedia e all’accento in vetro colorato.

Wright era così esigente riguardo ai mobili e alle decorazioni che accompagnavano una casa da lui progettata, che spesso andava maluccio quando tornava a far visita, solo per scoprire che le cose non erano di suo gradimento. Almeno in un’occasione, Wright rimise la decorazione a suo piacimento, provocando non poco disappunto alla padrona di casa.

Sulla prossima pagina discuteremo alcuni fatti fondamentali della vita di Wright. Ma noterete che è intitolato “Le Donne di Frank Lloyd Wright” – non è un caso. Continua alla pagina successiva per scoprire il perché.