Cosa succede quando si scongela un “corpsicle”?

Cosa succede quando si scongela un “corpsicle”?

Della scienza, Hai mai sentito parlare delle rane artiche? Questi piccoli anfibi possono rimanere congelati per settimane, sembrando morti per la mancanza di segni vitali come la respirazione, l’attività cerebrale e il battito cardiaco. Tuttavia, una volta che le temperature si riscaldano, le rane si scongelano e riprendono la loro normale attività. Come è possibile ciò? Beh, sembra che le rane artiche abbiano una sorta di “antigelo” nel loro sangue, chiamato crioprotettore, che impedisce la formazione di cristalli di ghiaccio all’interno delle cellule, evitando danni a lungo termine.

Questa incredibile capacità delle rane artiche di sopravvivere alla congelazione ha aperto la strada a idee alquanto futuristiche riguardanti la criopreservazione anche per gli esseri umani. Immagina di poter essere congelato e poi risvegliato decenni dopo, quando avremo trovato cure per tutte le malattie o addirittura scoperto l’immortalità. Questa pratica è conosciuta come criogenia, e coloro che si sottopongono a questa procedura vengono definiti “persone sospese”.

Il processo di criogenia prevede il raffreddamento del corpo senza congelamento, attraverso l’iniezione di crioprotettanti in un processo chiamato vitrificazione. Il corpo viene poi collocato in un grande serbatoio di azoto liquido a temperature estremamente basse. Tuttavia, a differenza delle rane artiche, gli esseri umani non possiedono naturalmente crioprotettanti nel loro organismo, il che rende necessaria l’intervento di tali strutture.

Ma cosa succede quando una persona sospesa viene scongelata? Ecco il punto critico: nessuno ha ancora fatto questo esperimento, e non si sa esattamente come riscaldare una persona senza causare danni al corpo. È comprensibile quindi la perplessità di molti di fronte a strutture che richiedono cifre esorbitanti per un servizio che non possono garantire.

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Tuttavia, ci sono anche coloro che credono che il risveglio di una persona sospesa non sia così lontano, soprattutto grazie allo sviluppo rapido della nanotecnologia. Si ipotizza che futuri progressi in questo campo permetteranno di inviare minuscoli dispositivi all’interno del corpo per correggere difetti, eliminare malattie e riparare danni causati dal processo di vitrificazione. In altre parole, ogni persona potrebbe essere riportata in vita in condizioni ottimali. Ma cosa significherebbe tutto ciò per la razza umana? Gli etici avranno da discuterne a lungo, mentre le persone sospese attendono fiduciose.

Della conoscenza scientifica, ti invito a riflettere su questi recenti sviluppi e a lasciare libero sfogo alla tua immaginazione su come potrebbe evolversi il futuro della criogenia.

Piero Angela

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Oppure preferiresti accettare il corso naturale della vita?

Ciao, amante della conoscenza! Oggi parleremo di una pratica alquanto bizzarra: la criogenizzazione del corpo. Si tratta di un procedimento che prevede di congelare il corpo di una persona appena dopo la morte, nella speranza di poterlo “risvegliare” in futuro, quando la scienza avrà trovato il modo di curare la causa del decesso.

Immagina di essere in un laboratorio, dove degli esperti si preparano a congelare il tuo corpo. Il processo inizia subito dopo la tua morte, quando il corpo viene raffreddato rapidamente per evitare danni ai tessuti. Poi viene immerso in del ghiaccio e successivamente trasferito in un contenitore riempito di azoto liquido a temperature estremamente basse, intorno ai -196C.

Adesso, lascia che ti racconti una curiosità: in Siberia sono stati ritrovati organismi microscopici congelati da ben 32.000 anni, ma ancora vivi una volta scongelati! Questo ti fa riflettere sul potenziale della criogenizzazione, vero?

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Ma c’è un dettaglio importante da considerare: attualmente, la criogenizzazione del corpo non è reversibile. Non esistono ancora tecniche per “risvegliare” una persona criogenizzata e guarire eventuali malattie o lesioni che l’hanno portata alla morte.

Tuttavia, alcuni credono che in futuro la scienza potrebbe sviluppare metodi per riportare in vita le persone criogenizzate. Lo scopo sarebbe quello di concedere loro una seconda possibilità di vita, quando la medicina avrà fatto progressi sufficienti.

E tu, cosa ne pensi? Ti piacerebbe essere criogenizzato nella speranza di risvegliarti in un domani migliore? Oppure preferiresti accettare il corso naturale della vita? La scelta è tua, ma è sempre affascinante esplorare nuove frontiere della scienza e immaginare cosa potrebbe riservare il futuro.