Introduzione a come il meccanismo di Antikythera funzionasse

Introduzione a come il meccanismo di Antikythera funzionasse

Siamo nel 60 a.C. Una imponente nave romana carica di opere d’arte greche ha attraccato nel porto principale di Rodi, un’isola al largo della costa dell’attuale Turchia. Il suo passeggero più illustre, una principessa, sbarca per incontrare il famoso astronomo Ipparco. I due trovano subito un’ottima intesa, il che è positivo perché la principessa è lì per raccogliere da lui qualcosa di incredibilmente prezioso da trasportare alla sua destinazione sulla terraferma.

Con l’aiuto dei suoi assistenti, Ipparco ha costruito uno dei più preziosi oggetti dell’antichità. Si tratta di un meccanismo più sofisticato di qualsiasi altro dispositivo dell’epoca. Con l’oggetto al sicuro nella sua cabina, la principessa saluta Ipparco dal ponte della nave che sta per partire.

Mentre l’imbarcazione entra nel Mar Egeo, il tempo peggiora. Il vento si alza e i marinai manovrano le vele della loro imponente nave. Rinchiusa nella sua cabina, la principessa scopre il meccanismo e comincia a giocarci. Agli occhi moderni, sembra un grande e elaborato orologio. Complessi ingranaggi sul davanti e sul retro ruotano mentre la principessa gira distrattamente una manopola sul lato della custodia di legno. Improvvisamente la nave scivola su un lato, il meccanismo scivola dal tavolo e la principessa cade a terra. Si rialza e si affretta verso il finestrino in tempo per vedere la nave sbattere contro le rocce frastagliate ai piedi di un alto promontorio.

Supponiamo che la principessa sia riuscita a scappare. Forse l’intero equipaggio è stato messo in salvo. Nessuno sa esattamente cosa sia successo.

In realtà, quanto sopra è un racconto interamente fittizio. Potrebbe o non potrebbe esserci stata una principessa a bordo. Per quanto riguarda Ipparco, era un astronomo storicamente significativo che gli studiosi credono plausibilmente possa aver costruito il dispositivo. Tutto ciò che si sa con certezza è che intorno al 60 a.C., una gigantesca nave carica di grano affondò al largo di un’isola dell’Egeo chiamata Antikythera. E tra i detriti di quel relitto, per quasi 2.000 anni, è stato perduto un meccanismo che alcuni hanno definito il primo computer analogico al mondo.

La scoperta

  In realtà, quanto sopra è un racconto interamente fittizio.

Ciao! Oggi vorrei raccontarti la storia di un affascinante ritrovamento avvenuto durante una tempesta nel 1900. Immagina di essere a bordo di una piccola imbarcazione, circondata da sponge divers provenienti da un’isola nel Mar Egeo. State navigando verso la costa del Nord Africa quando una improvvisa tempesta vi trascina fuori rotta e vi ritrovate nel porto di Antikythera, un’isola tra Creta e la Grecia continentale.

I greci praticano l’arte della pesca delle spugne da millenni e il capitano Dimitrios Kontos non lascia scappare l’occasione. Il suo equipaggio individua un luogo promettente ai piedi di un promontorio e si prepara a tuffarsi. Nel 1900, la pesca delle spugne aveva subito un’innovazione rivoluzionaria: Elias Stadiatis indossò il nuovo elmetto da sub e una tuta di tela con un tubo per respirare. Dopo essere tornato in superficie, agitato, raccontò di aver visto mucchi di cadaveri umani e cavalli in decomposizione sul fondale marino.

Il capitano Kontos, scettico ma incuriosito, decise di tuffarsi personalmente. Ciò che trovò fu un vasto relitto disseminato di antiche sculture umane e cavalli. Tornò in superficie con un braccio di bronzo a grandezza naturale. Dopo aver segnato la posizione, l’equipaggio proseguì verso la destinazione della pesca delle spugne ma, al loro ritorno, Kontos segnalò il ritrovamento alle autorità e consegnò il bronzo.

Il governo greco, desideroso di ridare orgoglio nazionale dopo una sconfitta militare, ingaggiò Kontos e il suo equipaggio per recuperare il relitto. Due sub rimasero paralizzati dalla malattia da decompressione e uno morì durante i 10 mesi dell’operazione di salvataggio. Il loro lavoro avrebbe portato alla luce una straordinaria collezione di antichità mai prima viste. Tra le molte sculture sorprendenti, un oggetto in particolare si sarebbe rivelato uno dei reperti archeologici più importanti mai trovati.

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Affondati di nuovo nelle profondità marine

Il tardo successo di un oggetto così straordinario come l’Antikythera Mechanism è una delle storie più affascinanti della storia dell’archeologia. Inizialmente chiamato Item 15087, questo meccanismo venne scoperto nelle acque di Antikythera, dove giaceva tra un tesoro di sculture in bronzo e marmo, attirando poca attenzione dai ricercatori. Solo nel 1902, quando il telaio di legno si aprì rivelando ingranaggi in bronzo dall’aspetto meccanico, il suo potenziale cominciò a emergere.

Ma è stato solo grazie a Derek de Solla Price e al suo lavoro instancabile che finalmente l’Antikythera Mechanism ha ricevuto l’attenzione che meritava. Price, infatti, sostenne che si trattasse di un antico computer progettato per prevedere eventi astronomici, una teoria che apparve assurda agli accademici dell’epoca. Nonostante le X-rays e le prove matematiche presentate da Price nel 1974 nell’articolo intitolato “Gears from the Greeks”, la sua scoperta non ottenne il plauso che meritava, essendo gli studiosi dell’antichità più interessati alla poesia epica che ai meccanismi corroso.

Inoltre, l’Antikythera Mechanism subì una sorta di marchio indelebile a causa delle teorie pseudoscientifiche di Erich von Däniken, che lo identificò come un dono degli alieni. Ma, nonostante questi ostacoli, dei sostenitori scientificamente inclini lavorarono duramente per far emergere la verità dietro questo straordinario meccanismo, dimostrandone la sua geniale funzione nel corso della storia. Infatti, la vera natura dell’Antikythera Mechanism ha resistito alle teorie fantasiose e ha finalmente trovato il suo giusto posto nella storia dell’umanità.

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Della conoscenza, Immagina di trovarsi di fronte a un oggetto antico, maestoso e misterioso, come le vasche piriche che custodivano i segreti di antiche civiltà. Sto parlando del complesso meccanismo di Antikythera, un dispositivo straordinario che, anziché limitarsi a segnare il tempo come gli orologi di oggi, descriveva il movimento dei corpi celesti.

Questo straordinario manufatto, scoperto fra i resti di un relitto al largo dell’isola di Antikythera, ci offre uno spettacolo di ingegno e abilità tecnica. Un ingranaggio capace di visualizzare i ritmi del cosmo, le nostre origini, la struttura del tempo e le fondamenta stesse del nostro essere.

Grazie alle moderne tecnologie, siamo in grado di penetrare nell’intimo di quest’opera d’arte dell’antichità. Attraverso sofisticate scansioni al computer, abbiamo potuto esaminare i suoi segreti più profondi, rendendo finalmente visibili le complesse interazioni degli ingranaggi che regolavano il movimento del meccanismo.

Immagina di poter avvolgere con le tue mani il piccolo volano laterale, sentire il movimento dei suoi ingranaggi, divenire parte di quell’antica sinfonia celeste. Ogni giro di manovella attivava un intricato sistema di ingranaggi, dando vita a sette differenti lancette, ognuna simboleggiante un corpo celeste osservabile ad occhio nudo. Il Sole, la Luna, Mercurio, Venere, Marte, Giove e Saturno prendevano vita attraverso questa meraviglia meccanica.

Ma non è finita qui, Del sapere, poiché sul retro della custodia erano presenti altri due sistemi di quadranti. Uno rappresentava un calendario di eclissi solari e lunari, mentre l’altro indicava le date degli importanti eventi sportivi come le Olimpiadi. Tutto ciò basato sul ciclo metonico, una sofisticata combinazione di calendari lunari e solari.

Ecco come questa meraviglia del passato riesce a fondere insieme il mistero del cosmo con la misura del tempo e degli eventi terreni, incarnando un’intera visione del mondo. Un vero e proprio capolavoro che ci ricorda quanto profonda fosse la conoscenza e l’ingegnosità delle antiche civiltà.

Immagina la soddisfazione e il ricco bagaglio di sapere che avremmo potuto trarre dall’osservare questo straordinario dispositivo funzionare in modo così accurato. Il senso di scoperta e l’arricchimento della sapienza dell’epoca antica, in grado di plasmare la nostra visione del mondo e della vita stessa. La capacità di costruire una rappresentazione meccanica dell’universo conosciuto ci suggerisce che questo stesso universo debba essere anch’esso di natura meccanica.

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Immagina, dunque, di lasciarti affascinare da questo straordinario cimelio che ci trasporta indietro nel tempo, svelandoci una complessa e affascinante visione del mondo antico.

Con ammirazione, Piero Angela

La storia e il mistero di Antikythera: un viaggio nel passato attraverso il celebre ritrovamento archeologico

Ciao, ti parlerò dell’antica conoscenza astronoma dei Greci. Sai, in realtà sappiamo molto poco di quello che gli antichi Greci sapevano sull’astronomia. Molti dei loro scritti non ci sono pervenuti e dobbiamo affidarci a scrittori successivi, come Ptolomeo di Alessandria, per avere un’idea di ciò che è stato tramandato loro.

Ma la scansione TC approfondita del meccanismo di Antikythera ha aiutato a colmare alcune delle informazioni mancanti. Quello che prima sembrava essere solo un straordinario reperto archeologico si è rivelato essere più di un semplice meccanismo. Si tratta anche di un documento. I ricercatori sono riusciti a individuare quantità di testo finora invisibile inciso sul metallo. Le iscrizioni costituiscono una sorta di manuale d’uso del meccanismo e questo manuale contiene una quantità di conoscenze astronomiche che i ricercatori sospettavano da tempo che i Greci possedessero, ma di cui non potevano confermare l’esistenza. Ora possono farlo.

Ad esempio, una fonte del I secolo a.C. sembrava indicare che gli antichi avevano calendari in cui escludevano certi giorni al fine di aggiustare la durata dei mesi. Gli storici contemporanei hanno a lungo respinto questa possibilità, ritenendola troppo sofisticata per essere plausibile. Il meccanismo di Antikythera dimostra che quella fonte antica aveva ragione.

Tutto molto interessante, certo, creare un meccanismo per contemplare e prevedere i movimenti delle sfere celesti, ma se gli antichi sapevano così tanto e potevano costruire dispositivi straordinariamente sofisticati, perché non sono poi passati a inventare qualcosa di più utile? Tipo un orologio vero, per esempio? Oppure un telescopio?

Forse la risposta è che per gli antichi Greci, creare strumenti utili non era così importante come lo è per noi. Forse erano più interessati alla conoscenza per il bene della conoscenza piuttosto che per quello di ottenere qualcosa di concreto.

Gli archeologi marini con le ultime tecnologie subacquee all’avanguardia stanno esplorando di nuovo il relitto al largo dell’isola di Antikythera. Chissà cosa troveranno? Nel frattempo, gran parte del meccanismo di Antikythera rimane ancora un mistero. Non sappiamo ancora chi lo abbia costruito, per chi sia stato costruito o perché. Proprio come la scansione TC ad alta tecnologia ha prodotto risultati entusiasmanti, è sicuro che saranno sviluppate metodologie investigative ancora più avanzate in futuro. Cosa riveleranno su meccanismo di Antikythera? Mentre i tentativi attuali di modellare il dispositivo sono accurati quanto le informazioni disponibili possono renderli, forse future ricerche sveleranno nuove sfaccettature di questa antica tecnologia che finora non avremmo mai immaginato.

Molte più informazioni

Nota dell’autore: Come funzionava il meccanismo di Antikythera

Spesso ci dimentichiamo che la storia non è un percorso lineare di progresso costante, ma è fatta di salti, retrocessi e cambiamenti imprevedibili. Se da un lato tendiamo ad assumere che ogni scoperta porti a un miglioramento generale, è importante ricordare che non c’è nulla di inevitabile nel modo in cui siamo giunti fin qui.

Pensa a questo straordinario oggetto, l’Antikythera Mechanism: un piccolo artefatto che ci ricorda quanto poco conosciuto sia ancora il passato, e quanto poco compreso sia il nostro stesso percorso di sviluppo tecnologico. Gli antichi greci erano forse sull’orlo di un’era industriale, ma forse non lo siamo noi i destinatari di tale progresso, e forse non è questo il tipo di progresso che ci interessa.

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La storia è fatta di possibilità infinite, di scelte diverse che avrebbero potuto condurci in direzioni inimmaginabili. Quindi, non è detto che quello che consideriamo “progresso” sia veramente ciò che ci avrebbe resi più felici, o più realizzati come società. Forse, al di là delle scoperte scientifiche e tecnologiche, il vero interessante è esplorare le scelte e le motivazioni che hanno orientato le civiltà nel corso della storia.

Immagina un mondo in cui gli antichi greci avessero abbracciato un percorso tecnologico diverso dal nostro, o in cui avessero posto salvaguardia dell’ambiente al centro delle loro preoccupazioni, anziché lo sfruttamento smodato delle risorse. Quanto avremmo imparato da un simile mondo alternativo?

La prossima volta che pensi al progresso e alla storia, ricordati che non c’è una sola strada giusta da percorrere, ma un intreccio complesso di possibilità e scelte, che in ogni momento possono portare risultati inaspettati.

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Della conoscenza, ti parlerò dell’affascinante Antikythera Mechanism, un’incredibile macchina del tempo che ha stupito il mondo con la sua complessità e precisione.

Immagina di trovarti nell’antica Grecia, circondato da filosofi e scienziati, e di essere di fronte a un’impresa tecnologica straordinaria. Infatti, l’Antikythera Mechanism è stata definita il primo computer della storia, capace di calcolare le posizioni astronomiche, predire le olimpiadi e le eclissi solari.

Si tratta di un’enigmatica macchina bronzea scoperta nelle acque di Antikythera, al largo delle coste greche, e risalente al I o II secolo a.C. È incredibile pensare che i antichi greci fossero in grado di costruire un dispositivo così avanzato per il loro tempo, e ciò suscita molte domande sulla loro conoscenza scientifica e tecnologica.

Nonostante il mistero che avvolge questa straordinaria invenzione, i ricercatori stanno conducendo studi approfonditi per svelarne i segreti. Grazie alle moderne tecnologie, come la scansione laser e i raggi X, è stato possibile osservare i dettagli più nascosti del meccanismo, rivelando una complessità e precisione insperate.

Questa scoperta è una testimonianza del genio umano e della nostra capacità di creare macchine sofisticate anche nel passato. Studiare l’Antikythera Mechanism ci offre una preziosa prospettiva sull’evoluzione della scienza e della tecnologia e ci ricorda che, anche in epoche remote, l’ingegno umano ha raggiunto risultati straordinari.

Quindi, Della storia e della scienza, ti invito ad approfondire la conoscenza di questa meravigliosa creazione e a lasciarti affascinare dalla grandeza dell’ingegno umano nel corso dei secoli.