Perché i criptologi storici hanno bisogno di essere una combinazione di genio musicale e precisione contabile

Perché i criptologi storici hanno bisogno di essere una combinazione di genio musicale e precisione contabile

Ciao a te, Della storia! Oggi voglio portarti nel magico mondo della criptologia storica, dove segreti antichi e misteri del passato vengono svelati grazie a ingegno, creatività e tecnologia all’avanguardia.

Immagina di trovarsi di fronte a un antico documento, magari un diario o una lettera, e di scoprire che alcune parti sono codificate, nascoste agli occhi indiscreti. Ecco, proprio queste sono le perle più preziose per gli storici e gli appassionati della materia. Una volta decifrate, possono rivelare segreti che cambiano la nostra comprensione della storia e delle persone che l’hanno plasmata.

Pensa alla Regina Maria di Scozia, imprigionata per 19 anni da Elisabetta I d’Inghilterra. Le sue lettere segrete sono rimaste indecifrate per secoli, ma ora, grazie all’ingegno di tre appassionati di criptologia, finalmente sono state svelate. Possiamo scoprire i dettagli della sua vita e della sua astuzia politica anche durante la prigionia. Che spettacolo affascinante!

Ma la criptologia storica non riguarda solo re e regine. Penso al misterioso Zodiac Killer che ha mandato lettere criptate a un giornale nel 1969. Dopo 51 anni, una squadra di appassionati ha finalmente decifrato il messaggio, anche se l’identità del killer rimane sconosciuta. È come essere in un romanzo giallo, non trovi?

E poi ci sono i codici dell’antichità, come il misterioso Codice di Rohonc, un antico manoscritto illustrato in una lingua sconosciuta. Anche questo è stato decifrato, aprendo le porte a un mondo dimenticato.

Ma attenzione, perché per decifrare un codice non basta solo la potenza di calcolo dei computer. Serve creatività, intuito, persino uno spirito da musicista! Dovrai essere come Mozart, combinando abilità matematiche con una mente avventurosa e creativa.

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Insomma, la criptologia storica è come un viaggio emozionante nel tempo, alla scoperta di segreti nascosti e misteri irrisolti. E tu, sei pronto ad unirti a questa caccia al tesoro dell’antichità?

Come funzionano i cifrari storici?


Ogni cifrario storico è frutto di un certo algoritmo (o formula) e si narra che gli algoritmi di crittografia possano essere estremamente complessi, come l’inviolabile crittografia end-to-end che protegge i dati durante il loro tragitto su internet, oppure estremamente semplici. Ad esempio, Giulio Cesare usava un algoritmo molto semplice: spostava ogni lettera di tre spazi nell’alfabeto. Anche un bambino avrebbe potuto spostarle nuovamente per leggere il messaggio.

La crittografia di Cesare è chiamata “trasposizione”, che consiste nel muovere le lettere dell’alfabeto o mescolarne l’ordine. C’è persino una crittografia di trasposizione nella Bibbia ebraica chiamata atbash, in cui la prima lettera dell’alfabeto ebraico viene scambiata con l’ultima, la seconda con la penultima, e così via.

Un cifrario molto più difficile da decifrare è quello che utilizza la “sostituzione”, sostituendo le lettere del messaggio originale con altre lettere, numeri o simboli casuali. I cifrari di sostituzione vengono creati usando una “chiave” o “alfabeto cifrato”. Maria Stuarda adottava un alfabeto cifrato che sostituiva ciascuna parola con un simbolo unico. Un cifrario del genere poteva essere decodificato solo da chi possedeva la stessa chiave.

Per rendere un cifrario ancora più difficile da decifrare, si potrebbero utilizzare contemporaneamente due diverse chiavi di cifratura (chiamate “polialfabetiche”), magari una per la prima parola di una frase e una diversa chiave per la seconda. Potrebbero essere aggiunti anche simboli “nulli” senza significato, solo per confondere gli esperti di codice. Un’altra tattica è assegnare diversi simboli alle parole più comuni, una strategia chiamata “sostituzione omofonica”.

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Spero che questa panoramica sulla crittografia ti abbia affascinato quanto ha affascinato me.

Con simpatia, Piero Angela

L’importanza del lavoro di squadra nella criptologia storica

Ciao Ti voglio raccontare di tre uomini straordinari che, nonostante i loro normali lavori di giorno, hanno un’insolita passione per i cifrari storici. George Lasry è un informatico che vive in Israele, Norbert Biermann è un professore di musica in Germania e Satoshi Tomokiyo è un astrofisico in Giappone.

Immagina che questi tre uomini hanno unito le forze all’interno del progetto DECRYPT, un’iniziativa internazionale volta a unire storici e crittologisti e a mettere a disposizione strumenti computazionali per decifrare antichi testi criptati. È incredibile come, grazie a questa collaborazione, siano riusciti a risolvere l’enigma di Maria Stuarda, la regina di Scozia.

Sai, in passato i decrittatori e gli storici lavoravano spesso da soli su ostinate sfide, ma oggi le cose stanno cambiando. Molto del grande lavoro in crittologia viene fatto in squadre di due o più persone. È proprio ciò che sta avvenendo con George Lasry e i suoi compagni, che stanno dimostrando di essere dei veri talenti nel campo dei cifrari.

Questa storia ci insegna che l’unione fa la forza, che la collaborazione e lo scambio di conoscenze sono la chiave per risolvere anche i misteri più intricati. È uno spettacolo vedere come il genio umano, quando si mette in gioco con la giusta motivazione e il giusto supporto, possa compiere vere e proprie imprese.