Sarebbe possibile costruire i nostri propri Gundams?

Sarebbe possibile costruire i nostri propri Gundams?

Nel mondo della fantascienza, ciò che la cultura pop ci ha insegnato è che humanoidi robotici giganti pilotati sono essenziali per la protezione di ciò che ci è caro. Pensa ai Jaeger per respingere i Kaiju, o a Voltron per sconfiggere i Robeast provenienti da Planet Doom. Anche un semplice mech suit, come quello visto nel film “Aliens” di James Cameron, può fare la differenza di fronte a una minaccia extraterrestre.

Uno degli esempi più influenti è il RX-78-2 Gundam, un gigantesco robot pilota che ha debuttato nel mondo nel 1979 all’interno della serie “Mobile Suit Gundam” di Yoshiyuki Tomino. Questo gigante ha lasciato il segno e ha ispirato numerosi appassionati ancora oggi.

Ma veniamo alla domanda: potremmo costruire i nostri Gundam? La risposta, in teoria, è sì. Gli scienziati hanno infatti esplorato varie tecnologie simili fin dalla fine del XIX secolo e i primi del XX secolo. Sono stati sviluppati esoscheletri meccanici per aiutare l’uomo in varie attività fisiche. Inoltre, abbiamo assistito a progressi nell’ambito degli esoscheletri mirati alla riabilitazione, ai viaggi spaziali, al lavoro industriale e persino al combattimento militare.

Ma questi non sono veri e propri robot giganti che camminano e affrontano mostri con pugni possenti. Abbiamo invece visto grandi traguardi nella creazione di macchine telecontrollate, autonome e semiautonome. Droni militari solcano i cieli sopra diverse zone di combattimento globali e sonde per l’esplorazione dello spazio hanno trasportato rover su altri pianeti. Abbiamo persino dotato i nostri robot con braccia per lo smaltimento delle bombe, il campionamento del suolo marziano e l’esplorazione delle profondità marine.

Tuttavia, nessuno di questi robot meccanici ha arti come dei veri e propri esseri umani. Persino il Robonaut, sviluppato dal Johnson Space Center della NASA, ha ottenuto gambe solo nella sua seconda iterazione. Per realizzare dei veri Gundam capaci di camminare, avremmo bisogno di articolazioni complesse e potenti, e questo è oggetto di studio di vari programmi di robotica.

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Per realizzare articolazioni simili a quelle umane, gli ingegneri si sono ispirati a diverse soluzioni di movimento presenti nella natura, dalle strutture delle formiche a quelle degli esseri umani. Tuttavia, il movimento con arti richiede una grande complessità di programmazione e una grande quantità di energia. Anche un Gundam completamente pilotato richiederebbe un’enorme quantità di ingegneria biomimetica. Inoltre, le unità semiautonome avrebbero bisogno della destrezza e della consapevolezza spaziale per superare le difficoltà del movimento su terreni accidentati.

Tuttavia, il sogno di costruire dei mecha è ancora vivo. Mentre varie aziende di robotica continuano a sviluppare la tecnologia necessaria, gli appassionati di fantascienza non stanno certo a guardare. Tute mecha funzionali hanno fatto la loro comparsa al Burning Man e in varie convention. In Giappone, l’ingegnere Masaaki Nagumo è riuscito a costruire un modello funzionante a grandezza naturale di un Gundam nel 2024. Anche se questo mecha, chiamato LW-Mononofu, è troppo grande per lasciare lo spazio della fabbrica in cui si trova, Nagumo lo affitta insieme ad altri mecha per feste private.

Se, però, alieni o mostri giganti dovessero davvero attaccare, il ricorso ai mecha potrebbe non essere la scelta migliore. Come ha sottolineato Joe Pappalardo su Popular Mechanics, i Jaeger del film “Pacific Rim” sono completamente superati dai bombardieri aerei e dagli elicotteri d’attacco già esistenti.