Storia dei rotatorie – Come funzionano le rotatorie

La storia delle rotatorie e il loro impatto sulla circolazione stradale.

Storia dei rotatorie – Come funzionano le rotatorie

è interessante osservare come i rotatorie siano in realtà una creazione originaria degli Stati Uniti, nonostante il loro successo in Europa. Tutto ebbe inizio agli albori del 1790, quando l’architetto e ingegnere Pierre L’Enfant propose una serie di incroci circolari nella pianta stradale di Washington, D.C., tra cui il famoso Dupont Circle. Ma è stato l’imprenditore statunitense William Eno a ravvivare la forma nel 1905, progettando la Columbus Circle a New York, considerata ampiamente la prima intersezione circolare del Paese pensata per l’era dell’automobile.

Le rotatorie iniziali, simili a quelle moderne, presentavano un traffico a senso unico che si muoveva attorno a un centro e strade che si diramavano come raggi di una ruota. Tuttavia, il cerchio centrale era molto più grande e le strade di accesso entravano con angoli retti bruschi, obbligando i conducenti a rallentare o fermarsi prima di entrare nell’incrocio. Questi erano gli antenati delle moderne “traffic circles”.

Negli anni ’30 i dipartimenti stradali americani iniziarono a costruire le rotatorie, il prossimo passo nell’evoluzione delle rotatorie. Queste intersezioni presentavano strade di accesso che entravano con un angolo più graduale, consentendo al traffico di unirsi al cerchio centrale a una velocità più elevata. Gli ingegneri inoltre utilizzavano isole triangolari, chiamate splitter islands, per separare le corsie in entrata e in uscita. Tuttavia, c’era una grande differenza: i veicoli all’interno del cerchio centrale dovevano dare la precedenza a quelli in entrata nell’incrocio. Tuttavia, questa progettazione comportava congestioni e alti tassi di incidenti stradali, portando il design a cadere in disgrazia negli Stati Uniti verso la metà degli anni ’50.

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La svolta avvenne grazie agli inglesi, che nel 1966 sperimentarono una regola che richiedeva ai veicoli in entrata in una rotatoria di dare la precedenza a quelli già presenti. La capacità aumentò del 10 percento, mentre ritardi e incidenti diminuirono entrambi del 40 percento. È stato un enorme successo, e il Paese implementò presto la regola a livello nazionale. Nasceva così la moderna rotatoria.

Nel corso dei decenni successivi, il concetto britannico si diffuse in tutto il mondo, sebbene alcuni Paesi si dimostrassero più scettici di altri. Gli Stati Uniti, che avevano attivamente rimosso molte delle loro vecchie rotatorie, erano particolarmente restii. Nonostante un’iniziale diffidenza, il concetto continuò a guadagnare terreno e, nel 2024, il Paese vantava ben 10.341 rotatorie.

Insomma, è affascinante notare come un’idea nata negli Stati Uniti abbia fatto il giro del mondo, dimostrando come l’evoluzione dell’ingegneria stradale sia un viaggio ricco di sorprese e innovazioni.