I ponti viventi che esistono ancora

I ponti viventi: una meraviglia naturale che continua a crescere e cambiare nel tempo

I ponti viventi che esistono ancora

Ciao, sei mai stato nella regione di Meghalaya, nel nord dell’India? È un posto incredibilmente umido, specialmente durante la stagione dei monsoni, ed è proprio qui che si trova uno dei ponti più straordinari al mondo.

Immagina di dover affrontare continue inondazioni che dividono la terra in frammenti isolati. Costruire un ponte con tronchi intrecciati o tavole di legno sarebbe inutile, perché l’umidità della foresta pluviale lo trasformerebbe inevitabilmente in compost. Ma la gente del posto ha trovato una soluzione geniale: far crescere i propri ponti usando la vegetazione naturale.

I villaggi locali pianificano la costruzione dei ponti viventi con almeno dieci anni di anticipo. Ad esempio, il popolo War-Khasis crea sistemi di guida delle radici utilizzando tronchi cavi di vecchi alberi di noce di betel, per indirizzare le radici dei fichi strangolatori nella direzione desiderata. Le radici vengono indirizzate sopra un corso d’acqua o un fiume, e vengono fatte crescere fino a raggiungere la riva opposta. I ponti viventi più grandi possono superare i 30 metri di lunghezza, possono sopportare il peso di 50 persone e possono durare più di 500 anni!

È incredibile pensare che la manutenzione di questi ponti sia in gran parte affidata ai ponti stessi, che continuano a crescere e rafforzarsi nel tempo. Non è affascinante come la natura possa offrire soluzioni così ingegnose e durature?

Ma prima di concludere, voglio farti riflettere su come queste meravigliose opere possono insegnarci tanto sulla sostenibilità e sull’armonia tra l’uomo e la natura.