Procedura di autopsia: esame esterno – Come funzionano le autopsie

Procedura di autopsia: Esame esterno

Procedura di autopsia: esame esterno – Come funzionano le autopsie

Ciao, amante della scienza! Immagina di trovarti in un ufficio del medico legale o in un ospedale, dove il corpo di una persona è stato appena ricevuto in una borsa cadavere o in un lenzuolo sterile. Si tratta di una scena molto particolare, ma fondamentale per scoprire la verità dietro alla morte di un individuo.

Ti stai chiedendo cosa succeda una volta che il corpo arriva in questo luogo così particolare. Innanzitutto, è importante sapere che per ogni corpo si utilizza una borsa cadavere o un lenzuolo nuovo di zecca, al fine di preservare intatta ogni traccia e evitare qualsiasi tipo di contaminazione.

In questo contesto, chi si occupa del corpo viene chiamato diener, una sorta di custode della morgue che si occupa di trasportare e pulire il corpo, e in alcuni casi, assistere nell’autopsia. Il diener ha l’importante compito di assicurarsi che tutto sia in ordine e che il processo venga svolto nel modo più accurato possibile.

Quando il corpo viene ricevuto dentro la borsa cadavere, i sigilli vengono rotti e il cadavere viene fotografato all’interno della borsa. Questa fase è cruciale in un’autopsia forense, perché permette di documentare l’abbigliamento del defunto e la sua posizione, informazioni importantissime per le indagini.

Durante l’esame esterno del corpo, vengono raccolti campioni di capelli, unghie, residui di polvere da sparo (se presenti), fibre, trucioli di vernice o qualsiasi altro oggetto strano che si trovi sulla superficie del corpo.

In caso di indagine sull’omicidio, le mani del defunto vengono sigillate in apposite buste sul luogo del ritrovamento. Il medico legale aprirà le buste e preleverà campioni di residui e unghie, utilizzando queste informazioni come parte delle prove.

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A volte viene utilizzata anche una speciale radiazione UV per evidenziare secrezioni sulla pelle o sull’abbigliamento. La radiazione fa sì che le secrezioni brillino, consentendo così di raccoglierle come campioni.

Se il protocollo lo richiede, il corpo viene radiografato ancora nella borsa cadavere. Questa fase è fondamentale, come racconta Kiesel: “Ho avuto un caso in cui la persona era stata colpita da colpi di arma da fuoco”, spiega,”Il corpo è arrivato, abbiamo fatto una radiografia attraverso la borsa cadavere, abbiamo estratto il corpo dalla borsa, abbiamo eseguito l’autopsia e abbiamo trovato tutti i proiettili tranne uno – non riuscivamo a trovarlo. Ebbene, era ancora nella borsa cadavere, passato e sotto il corpo. Quindi [nella radiografia] sembrava che fosse ancora nel corpo anche se non lo era”.

Una volta raccolte tutte le prove, il corpo viene rimosso dalla borsa o dal lenzuolo e spogliato, e le ferite vengono esaminate. Tutto ciò viene eseguito prima di procedere alla pulizia del corpo.

A questo punto, viene eseguita una descrizione generale del corpo e vengono annotate tutte le caratteristiche identificative, compresi eventuali segni distintivi come cicatrici, tatuaggi, nei, ecc.

Tutte queste informazioni sono catturate su un registratore vocale portatile o su un modulo standard. Oltre alle caratteristiche normali, vengono registrate qualsiasi anomalia esterna rilevata.

A questo punto, si passa all’esame interno del corpo. Si tratta di un processo intricato e affascinante che illustreremo nella prossima sezione. La medicina legale è un mondo affascinante, non trovi?