Il veicolo di lancio Apollo

Il veicolo di lancio Apollo

Il veicolo di lancio Apollo

Il veicolo di lancio Saturn V imbarcava molta potenza nella sua struttura a tre stadi. Il razzo era composto da tre sezioni unite tra loro: la sezione inferiore era il primo stadio, sopra il quale c’era il secondo stadio e in cima il terzo stadio. In cima al razzo si trovava il pannello strumenti e il sistema di controllo del Saturn V, che guidava automaticamente la sequenza di accensioni necessarie per lanciare l’astronave Apollo in orbita.

Partiamo analizzando ciascuna di queste sezioni: il primo stadio era chiamato S-IC. Era dotato di cinque motori a razzo che utilizzavano ossigeno liquido e cherosene come carburante. Ciascun motore produceva 1,5 milioni di libbre (6.675.000 newton) di spinta. Insieme, i motori potevano generare 7,5 milioni di libbre (33.375.000 newton) di spinta. La spinta rappresenta la potenza di un motore a razzo. Questa spinta spingeva l’intero veicolo oltre 36 miglia (57,9 km) in verticale, a una velocità di 9.030 piedi (2.752 m) al secondo. A quel punto, i motori del S-IC si spegnevano. I bulloni esplosivi che collegavano il S-IC al resto del veicolo Saturn V detonavano, facendo staccare il primo stadio e cadere nell’Oceano Atlantico.

Il secondo stadio (S-II) era dotato di cinque motori J-2 che insieme potevano produrre 1.125.000 libbre (5.006.250 newton) di spinta. In questo stadio, il Saturn V accelerava fino a una velocità di 22.746 fps (6.932 metri al secondo). Il S-II portava il resto del veicolo fino a un’altitudine di 101 miglia (162,5 chilometri) prima di spegnersi. Come il S-IC, anche il S-II si separava dal resto del veicolo facendo detonare i bulloni esplosivi che lo collegavano.

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Il terzo stadio era chiamato S-IVB, precedentemente utilizzato da NASA sul veicolo di lancio Saturn IB. Questo ultimo stadio era dotato di un singolo motore a razzo J-2 che poteva fornire 225.000 libbre (1.001.250 newton) di spinta. Era questo stadio del razzo Saturn V che metteva l’astronave Apollo in orbita terrestre. Una volta in orbita, i motori si spegnevano temporaneamente. Quando l’astronave raggiungeva l’allineamento corretto dopo alcune rotazioni intorno alla Terra, i motori si riaccendevano. La spinta risultante guidava l’astronave Apollo in una traiettoria lunare. Dopo questa seconda accensione, il S-IVB si separava dall’astronave. Il S-IVB ospitava anche il pannello degli strumenti del Saturn V nella parte anteriore (la “cima” del Saturn V). Il pannello strumenti comprendeva sistemi di guida e navigazione, strumenti di misurazione, alimentatori e trasmettitori telemetrici. La telemetria si riferisce alla tecnologia che può raccogliere dati e trasmetterli automaticamente in un’altra posizione. In questo caso, le informazioni raccolte includevano la velocità e l’orientamento dell’astronave, e gli strumenti trasmettevano i dati agli equipaggi sulla Terra.

Sebbene i lanci fossero impressionanti da guardare e si basassero su una complessa serie di accensioni controllate, erano solo la punta dell’iceberg per le missioni Apollo. Dove si trovavano gli astronauti durante il lancio e da dove controllavano l’astronave? Scoprilo nella prossima sezione.